Teatro dell’Aquila

Salendo verso la Cattedrale, lungo Via Mazzini, si accede allo splendido Teatro comunale “dell’Aquila”. Fu edificato su progetto dell’Architetto Cosimo Morelli di Imola (1729-1812) a partire dal 1780 in sostituzione di quello ligneo, andato perduto a causa di un incendio, che era posto nell’attuale Sala dei Ritratti nel Palazzo dei Priori. Aperto il 26 settembre 1790, il Teatro è da circa 200 anni uno dei poli principali dell’attività culturale delle Marche. Conta centoventiquattro palchi su cinque ordini a cornice della platea per una capienza complessiva di circa 1000 posti.

Pregevole è il dipinto del soffitto, pittura a tempera opera di Luigi Cochetti (Roma 1802-1884), allievo del Minardi, raffigurante i Numi dell’Olimpo, con Giove, Giunone, le tre Grazie e le sei Ore notturne danzanti, intenti ad ascoltare il canto di Apollo. Al centro splende il lampadario a 56 bracci in ferro dorato e foglie lignee, alimentato originariamente a carburo ordinato a Parigi nel 1830. Notevole anche il sipario, anch’esso opera del pittore Luigi Cochetti, raffigurante Armonia che consegna la cetra al genio fermano. In occasione della solenne riapertura nel 1830 lo scenografo scaligero Alessandro Sanquirico (Milano1777-1849), il maggiore del tempo, dipinse per il Teatro alcuni suggestivi fondali, quattro dei quali ancora conservati nei magazzini.

Il palcoscenico di circa 350 metri quadrati e l’acustica perfetta ne fanno una delle sale storiche più prestigiose d’Italia. Il Teatro che ha vissuto i fasti ottocenteschi con opere liriche e di prosa in contemporanea con le principali capitali europee e con la presenza dei più grandi artisti internazionali, è tornato ad essere il centro di una ampia e prestigiosa attività artistica, dopo un restauro che nel 1997 lo ha restituito al suo antico splendore.

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