16/10/2021 di Sara Scansani
In occasione dell’apertura del Macerata Jazz, sabato 16 ottobre, giunto alla sua 52° edizione, Daniele Massimi ha risposto ad alcune curiosità sulla rassegna durante una breve intervista.
Daniele, sei il presidente dell’Associazione Musicamdo e il direttore artistico del Macerata Jazz. Come nasce il tuo interesse per il mondo del jazz?
Mi sono avvicinato al genere ai tempi dell’università, nei locali di musica dal vivo frequentati da jazzisti, andavo a vedere le esibizioni con gli amici ed è stato a uno di quei concerti che ho conosciuto Paolo Piangerelli, promotore dei primi Macerata Jazz, che poi mi ha coinvolto.
(NDR: Massimi infatti ha collaborato con Paolo Piangerelli negli anni successivi, fino a raccoglierne il testimone come presidente dell’associazione Musicamdo e direttore creativo del Macerata Jazz.)
Com’è lavorare in questo settore in Italia, e nello specifico nelle Marche?
In Italia è un settore un po’ difficile, era già difficile prima della pandemia, ma adesso il distanziamento e i controlli hanno esasperato anche quegli aspetti organizzativi che prima si gestivano con più facilità come l’accoglienza o la biglietteria. Per fortuna abbiamo molto supporto a livello territoriale: è necessaria una stretta collaborazione con il comune e gli enti locali, e questo nelle Marche è un punto di forza. Le iniziative funzionano proprio grazie al forte impegno e sostegno che avviene proprio a livello locale.
Parlaci un po’ della 52° edizione del Festival, questa edizione post-pandemica sarà diversa dalle altre?
Sarà sicuramente uno stimolo per la ripartenza, la musica dal vivo è un segnale forte, ovviamente la gestione dell’evento e l’organizzazione soffrono ancora delle restrizioni, visto che la capienza al 100% dei teatri è stata concessa a qualche giorno dall’inizio del Festival, la partecipazione non è ancora tornata a pieno regime. La speranza è che per la prossima stagione, in primavera/estate 2022 gli spettatori tornino a riempire i teatri.
Come sono stati scelti gli artisti che compongono il cartellone di quest’anno? Qual è il concept dell’edizione?
Questa edizione segue due focus principali: il primo è il Premio Massimo Urbani, fra gli ospiti ci saranno Alessandro Lanzoni, che ha vinto qualche anno fa, ma anche Lorenzo Bisogno, vincitore dell’edizione di quest’anno. Ci saranno nomi internazionali come Seamus Blake, e seguendo il secondo focus del festival, che è quello del territorio, troviamo musicisti della zona, tra cui Mike Melillo e l’imponente Musicamdo Jazz Orchestra. Inoltre sono stati coinvolti i locali del centro che saranno teatro di esibizioni dal vivo, con la partecipazione di varie band itineranti.
Vuoi cogliere l’occasione per ringraziare qualcuno?
Dovrei fare molti ringraziamenti, primo fra tutti a Paolo Piangerelli, e ai suoi cinquant’anni di attività, proseguendo con il Comune e l’Università di Macerata, l’ufficio stampa, tra cui Emanuela Sabbatini, il service, Pamela Staffolani e tutto lo staff organizzativo della rassegna e i collaboratori del Festival.
Sara Scansani